Le prescrizioni di sicurezza e salute per la logistica di cantiere ci dicono che i posti di lavoro devono poter disporre, nella misura del possibile, di sufficiente luce naturale ed essere dotati di dispositivi che consentano un’adeguata illuminazione artificiale per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Al contempo, l’illuminazione, come tutte le attrezzature elettriche, devono essere installate per proteggere i lavoratori dai rischi di natura elettrica ed in particolare da contatti elettrici diretti ed indiretti con parti attive sotto tensione. Per questi motivi, le attrezzature di lavoro devono essere alimentate a tensione di sicurezza secondo le indicazioni delle norme tecniche.

Al riguardo delle prese a spina, affinché possano rispondere a quanto sopra, è necessario che siano realizzate in modo da avere una forte resistenza meccanica e protezione contro l’acqua. In questo modo rispondono anche a condizioni di stress cui possono essere sottoposte durante l’utilizzo nei cantieri.

Immagine tratta da "Tuttonorme - impianti a norme CEI - Linee guida Blu n° 3 - Cantieri ediliLe prese a spina “volanti”, vale a dire quelle mobili, devono essere di tipo industriale e conformi alla norma CEI 23-12/1. Qui gioca poi un ruolo importante la resistenza: il cavo legato alla presa deve essere ben stretto dal pressacavo così che si possano evitare degli strappi o delle rotture a seguito di eccessive pressioni dovute a forti sollecitazioni. Questo aspetto è molto importante perché se la presa a spina non risponde a questa norma può essere causa di pericolosi incidenti. Se il conduttore si distacca dai morsetti della presa e va in contatto con il conduttore di fase, può generare tensioni che possono portare a scariche elettriche anche mortali. Ad esempio, se questo avviene in una situazione in cui un apparecchio elettrico è soggetto a schizzi d’acqua ed è sollevato da terra (come in figura) l’apparecchio ne assume la tensione diventando pericolosissimo.

Il grado di protezione minimo per le prese volanti è IP67, mentre le prese a spina utilizzate in ambito domestico non possono essere utilizzate nei cantieri perché prive delle adeguate protezioni, con la sola eccezione di usi temporanei (conformemente a norme CEI 23-5, 23-16 o 23-50) per:

-          alimentare apparecchi portatili esclusivamente in assenza di polvere e acqua (ad esempio per rifiniture in fase di ultimazione dei lavori)

-          quadri di cantiere con protezione garantita dall’acqua e dagli urti che alimentino apparecchi portatili per lavori minori. In questo caso le prese domestiche devono comunque avere idoneo adattatore che permette alla spina domestica di collegarsi alla presa industriale e lo stesso deve avere la dicitura “solo per uso temporaneo” come indicato da norma CEI 23-64.

Passando invece alle prese fisse installate nei quadri elettrici, esse devono avere protezione IP44 e devono essere protette da sovracorrenti tramite fusibile o interruttore magnetotermico con corrente nominale non superiore a quella indicata nelle prese, nonché protette da contatti indiretti con interruttore differenziale a Idn non inferiore a 30 mA se si tratta di prese a spina fino a 32 A.

Ad identificare le tipologie di tensione nominale delle prese a spina industriali concorrono dei colori prestabiliti: la presa viola ha tensioni comprese tra 20 e 25 V; la presa bianca ha tensioni comprese tra 40 e 50 V, la presa blu ha tensioni comprese tra 220 e 250 V; la presa rossa ha tensioni comprese tra 380 e 480 V. Se non pre-colorate, la giusta colorazione va aggiunta tramite appositi adesivi.

 

Immagine tratta da "Tuttonorme - impianti a norme CEI - Linee guida Blu n° 3 - Cantieri edili

 

 

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