PROGETTO FIDUCIA - FEDERCOMIN
La presenza del Marchio Fiducia Federcomin garantisce che Tutto Cantiere On-line si attiene a determinati principi e criteri di trasparenza, sicurezza e riservatezza nel condurre operazioni commerciali on-line. Il Marchio, infatti, assicura che lo scambio elettronico avvenga nel rispetto della privacy, che i dati riportati sul sito siano veritieri e che siano adottate le migliori tecnologie disponibili per la gestione della sicurezza oltre a garantire il rispetto delle regole contrattuali e la corretta applicazione delle procedure per la gestione dei reclami.
Premesso
Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, la federazione nazionale di settore di Confindustria per il settore dell'ICT (già Federcomin) e dei servizi innovativi (già Fita), ha creato il Marchio Fiducia con l'obiettivo di migliorare la fiducia di chi acquista on-line.
Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, recependo le indicazioni contenute nella direttiva CE sul commercio elettronico dell'8 giugno 2000 (Dir. 2000/31/CE in GUCE L178 del 17 luglio 2000) che prevede e incoraggia "l'elaborazione di codici di condotta a livello comunitario da parte di associazioni e organizzazioni imprenditoriali e professionali" (art.16), ha elaborato un Codice di Comportamento che stabilisce regole di trasparenza, sicurezza e riservatezza al fine di garantire l'affidabilità nelle transazioni economiche on-line.
Le imprese che aderiscono al "Progetto Fiducia Federcomin" sottoscrivono il Codice di Comportamento ed espongono il Marchio Fiducia Federcomin nelle loro pagine Web dedicate alle attività di e-commerce.
La presenza del Marchio Fiducia garantisce che l'impresa si attiene a determinati principi e criteri di trasparenza, sicurezza e riservatezza nel condurre operazioni commerciali on-line.
Il Marchio, infatti, assicura che lo scambio elettronico avvenga nel rispetto della privacy, che i dati riportati sul sito siano veritieri e che siano adottate le migliori tecnologie disponibili per la gestione della sicurezza oltre a garantire il rispetto delle regole contrattuali e la corretta applicazione delle procedure per la gestione dei reclami.
Esistono altri fattori che influiscono in modo determinante sullo sviluppo del commercio elettronico, e sono fattori legati ai comportamenti sia delle imprese sia dei consumatori. La grande importanza di questi fattori è stata riconosciuta dalla Commissione UE che, nel piano d’azione e-Europe e nel suo ultimo rapporto "Go Digital", parla esplicitamente di un progetto e-confidence per stabilire più fiducia nelle operazioni in Rete.
Ci avviamo quindi ad avere Internet come vero e proprio strumento di lavoro, al pari del fax e del telefono.
Enorme quindi è il potenziale di sfruttamento così come le opportunità di business legate alla cosiddetta Net Economy. Opportunità però ancora non colte se andiamo ad analizzare meglio i dati.
La maggioranza delle PMI utilizza il Web per la posta elettronica, che sta diventando lo standard di comunicazione, e per un fatto di immagine e di presentazione della società e dei suoi prodotti.
Siamo di fronte ad un fenomeno di wait and see che va interpretato e analizzato al fine di capirne le ragioni fondamentali e di rimuoverne gli ostacoli che frenano il suo sviluppo. Alcune di queste ragioni sono legate alla nostra cultura, all'abitudine a comprare nel negozio sotto casa, al desiderio di vedere e toccare il prodotto, alla facilità del pagamento in contanti, alla scarsa predisposizione per le tecnologie, tutte difficilmente modificabili nel breve termine .
Altre invece sono riconducibili ad unico fattore determinante, e cioè la mancanza di fiducia nella Rete in generale e nel commercio elettronico in particolare, prima causa secondo il decalogo del Global Business Dialogue on Electronic Commerce (GBDE).
Ad alimentare poi questa sfiducia di imprese e consumatori contribuiscono in modo spesso enfatico i media, che divulgano il messaggio " acquisto online = problema o truffa assicurati ".
I Punti deboli
Il progetto Europeo tende a ristabilire fiducia a imprese e consumatori, analizzando i lati deboli dell'e-commerce e incoraggiando l'adozione di soluzioni, in particolare nelle aree dei sistemi di pagamento, della logistica e della trasparenza delle operazioni.
I sistemi di pagamento sono oggi notevolmente più sicuri : anche se è convinzione comune che immettere un numero di carta di credito in Rete significhi farselo truffare, in realtà la cosa è ormai quasi impossibile con i nuovi sistemi adottati da Banche ed operatori . Sistemi come il SET e l’SSL, le carte prepagate o le smartcards e i sistemi di crittografia più avanzati, rendono l'uso della Carta sul Web più sicuro dell'uso quotidiano all'esterno.
Inoltre il sistema SET costituisce un ulteriore passo avanti in questo senso in quanto, oltre alla sicurezza nella gestione dei dati con l’utilizzo della crittografia a chiave pubblica, risolve anche il problema della autentica delle identità del venditore e del compratore.
Anche i media, dopo mesi di diffusione di dati allarmanti sulle truffe in rete, cominciano a pubblicare indagini più realistiche e dati meno preoccupanti.
Anche nel campo della logistica, i passi avanti sono stati notevoli e tutte le più importanti imprese di distribuzione si sono dotate di moderni sistemi di monitoraggio delle spedizioni e danno garanzie sui tempi di consegna e sulla integrità dei prodotti.
Numerosi sono poi gli accordi a tre tra imprese venditrici, aziende di logistica e banche. I più avanzati sono per esempio accordi in cui l’acquirente compra, la consegna avviene in un Pop (point of presence) ubicato vicino a casa, e il pagamento avviene con un giro conto in banca. Con questo sistema si dà una notevole sicurezza sia al pagamento sia alla consegna.
Sul lato della trasparenza e della serietà delle operazioni in Rete, molte associazioni e imprese hanno avviato sistemi di certificazione o di autoregolamentazione che dovrebbero dare una fiducia quasi assoluta a chi vuole operare in Rete.
Purtroppo tutte queste iniziative non sono adeguatamente conosciute né pubblicizzate, alimentando così la convinzione che quanto divulgato dai media sulla pirateria del Web sia vero e reale. E questo rappresenta un danno enorme per il decollo del commercio elettronico, per le opportunità di business perse e, in definitiva, per la competitività del nostro Paese.
Il Progetto Fiducia
Il Piano d’azione della Presidenza del Consiglio per la Società dell’informazione affida all’e-commerce un ruolo strategico per il " miglioramento del posizionamento dell’Italia tra i paesi più avanzati, con evidenti ricadute sul sistema economico e sociale ".
Se è vero che il suo sviluppo è frenato anche dai punti deboli trattati qui sopra, è quindi necessario un progetto organico per far fare un salto di qualità.
In linea con le direttive UE e con il progetto e-confidence, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici ha lanciato il Progetto Fiducia che si articola in una serie di iniziative di seguito descritte:
La predisposizione di un Codice di Comportamento da parte delle imprese che operano in Rete
La creazione di un Marchio Fiducia per le imprese che sottoscrivono il Codice
La creazione di un Sito Progetto Fiducia per informazioni e modalità operative
La definizione di protocolli d’intesa con gli attori di Logistica e Finanza
La definizione di sistemi alternativi per la risoluzione delle controversie
Il lancio e la sistematica pubblicizzazione del progetto